L'epidemia di coronavirus che stiamo vivendo tutti ha impattato, oltre alle relazioni personali e alle libertà inidividuali, anche sull'impianto produttivo nazionale. Questo perchè un'interuzione dell'attività lavorativa porta ad una crisi di liquidità, che genera una riduzione della capacità del potere d'acquisto delle persone, che crea un'ulteriore calo delle attività economiche. Secondo la "Fitch Ratings", agenzia di valutazione del credito, il Pil italiano conoscerà una contrattura del 4.7%. Questa riduzione delle attività lavorative ha compreso l'industria della lavorazione del legname, che ha visto una interruzione totale dell'attività lavorativa. Il presidente della Federlegnoarredo, Orsini, ha previsto 8 miliardi di euro in perdite a causa del Lock-down.
Le aziende relative alla lavorazione del legno subisono una crisi soprattutto nell'ambito delle esportazioni, settore trainante delle aziende italiane che operano nel legname. Le esportazioni dall'italia sono diminuite del 17%, e il deficit commerciale è aumentato a 7 miliardi.
La Federlegnoarredo ha anche creato una task force per non lasciare soli gli imprenditori che lavorano nell'industria del legno. Le richieste fatte dalla federazione delle imprese relative al lavoro del legno e alla creazione di materiale d'arredo sono semplici: esse auspicherebbero una riapertura delle attività lavorative, con le dovute precauzioni all'interno delle fabbriche che sarebbero a carico dei datori di lavoro.
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